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La battaglia di Annibale alle porte di Grumentum

La Val d’Agri è stata teatro di scontri importanti durante la seconda guerra punica. Addirittura fu protagonista di alcune vicende belliche Annibale, il più grande condottiero di tutti i tempi, colui che più di ogni altro stratega riuscì a coniugare le principali virtù dell’eroe greco, ovvero l’aretè, il coraggio, tipico di Achille e di Aiace, e la mètis, ovvero l’intelligenza, ma anche la furbizia e la velocità di pensiero, di sapersi adattare alle situazioni, caratteristica principale di Ulisse.

 

E’ sempre Livio, uno dei principali storiografi romani, a narrare le gesta del condottiero cartaginese in Val d’Agri. Livio parla in due occasioni (libro XXIII, 37 e libro XXVII, 31.42) di Grumentum in relazione alla guerra punica: infatti nel 215 a.C., mentre Annibale stava assediando Nola, suo nipote Annone, che tentava da Heraklea di portargli dei rinforzi, fu respinto in Bruzio, ovvero l’odierna Calabria, da Claudio Marcello. Quando Annone tentò di risalire la penisola, si trovò di fronte Ti. Sempronio Longo che lo bloccò a Grumentum. Qui il Cartaginese perse, secondo Livio, più di 2.000 uomini, 41 insegne militari, e 280 dei suoi furono fatti prigionieri.
Livio narra inoltre che presso Grumentum si consumò uno scontro nel 207 a.C. tra Annibale e il console Claudio Nerone. Il temibile condottiero punico dal Bruzio stava risalendo la Lucania sperando di riconquistare le città passate dalla parte dei Romani. Il console Claudio Nerone da Venusia ridiscese verso la Val d’Agri per bloccare l’avanzata dell’esercito punico, schierando il suo esercito a 1.500 passi da quello nemico. Mentre i Romani potevano contare su ben quattro legioni, i Cartaginesi erano leggermente inferiori di numero.
L’accampamento cartaginese era forse posto nella piana a sud della città di Grumentum, più o meno presso le attuali località Pantanelli, Molinello e Spineta di Grumento Nova, a 750 m circa dalla porta meridionale di Grumentum, mentre quello romano poteva essere sito tra le località Cerreta, Rungo e Ponte della Chianca di Grumento Nova. Pertanto, a destra dell’accampamento romano e a sinistra di quello punico si trovava la collina ove sorge Grumento Nova. Dopo alcune scaramucce prive di importanza, Claudio Nerone non potendo tendere agguati in luoghi così aperti, inviò durante la notte cinque coorti accompagnate da altrettanti manipoli a raggirare il colle attraverso le attuali località San Leonardo, Cappuccini e Sant’Antonio, in modo da prendere l’esercito punico alle spalle. Quando il mattino seguente iniziò la battaglia, Claudio Nerone lanciò contro il nemico la cavalleria, mentre Annibale mosse in fretta le truppe contro i Romani: lo scontro non dovette essere particolarmente sanguinoso. Le due schiere si scontrarono disordinatamente, e le coorti giunte dal colle di Grumento Nova crearono scompiglio nell’esercito punico, che però raggiunse senza troppi problemi l’accampamento.
Livio scrive che Annibale perse 8.000 uomini, 6 elefanti (i quali, in realtà, non furono per nulla impiegati) e 9 insegne militari; e 700 dei suoi furono fatti prigionieri. Di contro i Romani avrebbero perso solo 500 uomini. Ovviamente la testimonianza è di parte, pertanto va valutata con attenzione.
Geniali furono invece le mosse di Annibale nei giorni seguenti: il suo obiettivo era risalire la penisola, pertanto lasciò le tende e pochi Numidi nell’accampamento, con i fuochi accesi, e partì con il grosso dell’esercito, raggirando astutamente i Romani che attendevano le mosse del Cartaginese su un’eventuale successiva battaglia. Per puntare verso nord senza essere visto dai Romani però dovette scegliere stradine di montagna, visto che la direttrice principale era presidiata dai Romani, e attraversò i valichi a est di Viggiano, raggiungendo Venusia attraverso il percorso che passa per Laurenzana e Anzi.
Il più grande nemico di Roma, l’uomo che, formatosi in Grecia con i maggiori filosofi dell’epoca, seppe coniugare le arti della politica e della guerra, colui che fece tremare la potenza imperialista romana, fu protagonista anche in queste terre.

Bibliografia essenziale:
1. Tito Livio, Ab Urbe Condita libri CXLII.

Copyright testo e immagini (ove non inseriti altri riferimenti) di Francesco Tarlano.

Busto di marmo, ritenuto di Annibale, ritrovato a Capua e conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Busto di marmo, ritenuto di Annibale, ritrovato a Capua e conservato al Museo Archeologico Nazionale di Napoli
(foto di: Archivio Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri - Lagonegrese)
 
Ipotesi di ricostruzione degli spostamenti degli eserciti romano e cartaginese alle porte di Grumentum
Ipotesi di ricostruzione degli spostamenti degli eserciti romano e cartaginese alle porte di Grumentum
(foto di: Archivio Parco Nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri - Lagonegrese)
 
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